Incontro
VIETATO PARLARE DELL’AURORA
Proposte concrete per il lavoro delle giovani compagnie italiane e dei teatri e festival che le programmano
Mercoledì 29 luglio, Sala Consiliare del Comune di Sansepolcro,
ore 16-17
Accoglienza e registrazione dei partecipanti
ore 17-19
Apertura dei lavori e inquadramento dei temi del convegno
Giancarlo Cauteruccio (Teatro Studio di Scandicci)
Luca Dini (Pontedera Teatro / Fabbrica Europa)
Massimo Paganelli (Armunia – Castiglioncello)
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Giovedì 30 luglio, Circolo delle Civiche Stanze di Sansepolcro
LA PROGRAMMAZIONE DEI TEATRI E DEI FESTIVAL
Strumenti di conoscenza e selezione delle compagnie emergenti, il ruolo dei bandi e dei concorsi teatrali, le linee guida e i tempi di programmazione, le opinioni del pubblico
ore 10-11
Punti di vista/sollecitazioni:
il critico: Carlo Orsini
la compagnia: Riccardo Goretti de “Gli Omini”
lo spettatore: Paolo Fossati, dei Visionari di “Kilowatt”
Coordina: Luca Ricci
ore. 11-13
Gruppi di lavoro ristretti tra direttori artistici e organizzativi dei vari festival e teatri presenti
ore 15-16
Proseguimento dei gruppi di lavoro
ore 16-18
Report dei risultati dei gruppi di lavoro e dibattito
Coordina: Andrea Porcheddu
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Venerdì 31 luglio, Circolo delle Civiche Stanze di Sansepolcro
RESIDENZE, SOSTEGNI ALLA PRODUZIONE, MERCATO E CIRCUITAZIONE DELLE COMPAGNIE
Come le pratiche organizzative e gestionali delle giovani compagnie influenzano la loro poetica e le modalità con cui l’attuale sistema teatrale italiano favorisce il lavoro dei giovani artisti.
ore 10-11
Punti di vista/sollecitazioni:
l’organizzatrice: Francesca Donnini
la distributrice Serena Vincenzi (con intervento scritto di Elena Di Stefano)
la compagnia: Nicola Danesi De Luca dei “Tony Clifton Circus”
Coordina: Elena Lamberti
ore 11-13
Gruppi di lavoro ristretti tra direttori artistici e organizzativi dei vari festival e teatri presenti
ore 15-16
Proseguimento dei gruppi di lavoro
ore 16-18
Report dei risultati dei gruppi di lavoro e dibattito
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Direttori artistici e organizzativi che partecipano al convegno
PIEMONTE
Vanessa Vozzo – Malafestival – Torino
Beppe Rosso – Acti Temporanea – Rivoli (To)
Stefano Labate – Teatro e Colline – Calamandrana (At)
LOMBARDIA
Michele Cividati – Associazione Etre – Santa Maria Hoè (Lc)
Mario Bianchi – Teatro Città Murata – Como
Davide D’Antonio, Chiara Lucchetti – Teatro Inverso – Brescia
Edoardo Favetti – Pim – Milano
Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani – Teatro delle Moire / Danae Festival – Milano
Donato Nubile – Teatro Guanella / CampoTeatrale – Milano
Giuseppe Romanetti – Terre d’Acqua – Casalmaggiore (Cr)
Renzo Martinelli / Federica Fracassi – Teatro I – Milano
Antonello Cassinotti, Valeria Codara – delleAli – Cassano d’Adda (Mi)
Emanuela Talia – Crt – Milano
FRIULI VENEZIA GIULIA
Luisa Schiratti – Css – Udine
Alessandro Romano – Omissis / Mattatoio Scenico – Gorizia
VENETO
Antonino Varvarà – Teatro Aurora – Marghera (Ve)
Massimo Munaro – Oper Prima – Rovigo
Andrea Porcheddu – Teatri delle Mura – Padova
Nina Zanotelli – La Piccionaia – Vicenza
EMILIA ROMAGNA
Alessandra Belledi – Teatro delle Briciole / Zona Franca – Parma
Federica Rocchi – Spazio LeLune / Amigdala – Modena
Claudio Angelini, Elisa Nicosanti – Città di Ebla / Ipercorpo – Forlì
Stefano Casi – Teatri di Vita – Bologna
Sandro Pascucci – Teatro Petrella – Longiano (Fc)
Fabio Biondi – L’Arboreto / Teatro Dimora di Mondaino – Mondaino (Rn)
Andrea Paolucci – Itc – San Lazzaro di Savena (Bo)
Roberto Latini – Spazio San Martino – Bologna
Alberto Marchesani – Ravenna Teatri / Nobodaddy – Ravenna
Gianluca Reggiani – Il Mulino di Amleto – Rimini
Massimo Carosi, Selina Bassini, Monica Francia – Cantieri Danza – Ravenna
TOSCANA
Giancarlo Cauteruccio – Zoom Festival / Teatro Studio – Scandicci (Fi)
Teresa Bettarini – Officina Giovani – Prato
Fabrizio Trisciani – Teatri in scatola – Siena
Gianni Berardino – Voci di Fonte – Siena
Franco D’Ippolito – Contemporanea / Teatro Metastasio – Prato
Massimo Paganelli – Armunia – Castiglioncello (Li)
Alessandro Brucioni – Il Grattacielo – Livorno
Dario Focardi – Teatro Lux – Pisa
Gianfranco Pedullà – Rete Teatrale Aretina – Arezzo
Simone Martini – Auditorium Le Fornaci – Terranova Bracciolini (Ar)
Maurizia Settembri – Fabbrica Europa – Firenze
MARCHE
Matteo Antonucci – Hangar – Ancona
Sabrina Maggiori, Paola Carbini – Nottenera – Serra de’Conti (An)
UMBRIA
Linda Di Pietro – Indisciplinarte / Festival es.terni
Lucio Mattioli – Centro Palmetta – Terni
Stefano Cipiciani – Fontemaggiore / Premio Scenario – Perugia
LAZIO
Francesca Donnini – Rialto – Roma
Roberta Nicolai – Tst / Teatri di Vetro – Roma
Francesca Corona – Pav / Area 06 – Roma / Isola del Liri (Fr)
Danilo Morbidoni, Sara Panucci – Bestiario – Roma
Alessandra Ferraro – Margine Operativo / Attraversamenti Multipli – Roma
Andrea Felici – Teatro Furio Camillo – Roma
Paolo Ruffini – Teatro di Roma – Roma
Daniele Timpano, Dario Aggioli, Elvira Frosini – Ubusettete – Roma
ABRUZZO
Giulia Basel, Fabio Sanvitale – Florian Teatro Stabile d’Innovazione – Pescara
CAMPANIA
Agostino Riitano – Eruzioni Festival – Napoli
Debora Pietrobono – Punta Corsara – Napoli
PUGLIA
Werner Waas – Manifatture Knos – Lecce
Claudio Suzzi – Spazio Off – Trani (Bat)
Maria Teresa Surianello – Premio tutto Teatro / Teatro Civile Festival / Monte Sant’Angelo
CALABRIA
Settimo Pisano – Primavera dei Teatri – Castrovillari (Cs)
SICILIA
Giuseppe Cutino – Artisti per Alcamo / Quintessenza – Alcamo (Tp)
Paolo Cinquemani – Teatro dei Cantieri – Palermo
DOCUMENTO FINALE DEL CONVEGNO DEGLI OPERATORI DEL NUOVO TEATRO ITALIANO, RIUNITI A SANSEPOLCRO, A LUGLIO DEL 2009
Dal 29 al 31 luglio 2009 si sono riuniti a Sansepolcro (Ar) oltre 100 operatori teatrali italiani: direttori artistici e organizzativi di teatri e festival, nonché curatori di rassegne, oltre a qualche compagnia, tutti impegnati nella diffusione della creazione contemporanea. L’occasione è stata il convegno “Vietato parlare dell’aurora, Proposte concrete per il lavoro delle giovani compagnie e dei teatri e festival che le programmano”, inserito all’interno del festival “Kilowatt, l’energia del nuovo teatro”. Dopo tre giorni di relazioni e dibattiti, ma soprattutto di gruppi di lavoro ristretti, nei quali ogni operatore si è potuto confrontare con altri colleghi sulle proprie pratiche d’azione, è emerso un panorama nazionale profondamente frastagliato e disomogeneo. Accanto a piccole strutture molto attive e orgogliosamente fiere della loro alterità, coesistono grandi teatri e circuiti che si occupano di nuove compagnie e creazione contemporanea, seppure in maniera non esclusiva; e poi festival e vetrine che stanno crescendo di anno in anno, teatri stabili d’innovazione che non hanno rinunciato alla loro missione di farsi promotori di un cambiamento del sistema, piccole e medie strutture profondamente radicate nei propri territori d’appartenenza dedite all’ospitalità e alla valorizzazione del nuovo a cui affiancano un meccanismo di laboratori e azioni formative che permettono la sussistenza del loro progetto complessivo. Queste differenze – è stato detto – sono una ricchezza, dimostrano che il sistema italiano dei teatri della contemporaneità esiste in quanto tale ed è profondamente duttile e in grado di rispondere alle sue croniche ristrettezze economiche con idee, fantasia, arte di arrangiarsi, senso del risparmio, tutte qualità preziose nell’epoca della crisi. Spesso si guarda alla cultura, e in particolare allo spettacolo del vivo, come spreco. Al di là della considerazione puramente politica su quanto divenga povero un Paese che non investe in cultura, è certo che i responsabili di un eventuale sperpero delle risorse non sono i teatri che programmano la contemporaneità. Piuttosto è vero il contrario: questi ultimi costano pochissimo alla collettività, e quel poco viene regolarmente fatto fruttare molto. Dentro e intorno al sistema teatrale italiano – dice la grande maggioranza degli operatori riuniti a Sansepolcro –, sembrano farsi strada bisogni nuovi e differenti rispetto a quelli emersi nei decenni scorsi. Primo fra tutti, il ritorno al pubblico. I teatri della contemporaneità, pur consapevoli della loro vocazione minoritaria, sono tutti alla ricerca di formule e modalità di lavoro che aprano lo spettacolo dal vivo all’incontro con la società circostante e, in generale, con il mondo. E così, assistiamo al finire di vecchi modelli – la stagione invernale con gli abbonati, il meccanismo della turné delle compagnie di giro – e al farsi strada di nuove formule, come il sistema delle residenze, oppure i centri di programmazione che si prendono cura del progetto creativo di un certo numero di giovani compagnie, con un’attenzione che dura nel tempo. Di fronte a esigenze e bisogni nuovi, la gran parte degli operatori riuniti a Sansepolcro concorda nell’affermare che è una responsabilità degli operatori (direttori artistici, organizzativi e curatori) farsi carico di una proposta concreta di cambiamento del sistema teatrale italiano, che arrivi a coinvolgere anche le giovani compagnie. Per intervenire in maniera attiva in questo cambiamento è necessario che il sistema italiano dei teatri della contemporaneità arrivi a parlare in maniera più unitaria di quanto non riesca a fare adesso. Pertanto, il primo obiettivo individuato è la costituzione di un organismo che abbia la forza di essere un interlocutore riconosciuto da tutti, per portare avanti istanze ritenute comuni all’intero sistema. Si immagina un percorso di lavoro, condiviso da tutti quelli che vorranno esserci, che porti alla convocazione di una sorta di “Stati Generali dei Teatri della Contemporaneità” in cui venga votata la costituzione di un soggetto unitario nazionale che rappresenti il nuovo teatro. Gli obiettivi che sin da ora sono stati individuati per un coordinamento di questo genere sono:
1 – Creare un organismo realmente rappresentativo e concretamente influente, che faccia emergere l’esistenza di un sistema che già c’è ma non riesce mai a parlare con una voce unica;
2 – Individuare strumenti di valorizzazione della qualità, della professionalità e della continuità dei progetti, fuori dalla politica degli “eventi”;
3 – Difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo, la loro dignità professionale e la loro rappresentanza della quale oggi nessun sindacato si fa concretamente carico;
4 – Favorire la conoscenza delle normative vigenti e intervenire su quelle che si stanno immaginando per il futuro;
5 – Formulare delle proposte relative alle modalità di finanziamento del sistema teatrale italiano, nonché al monitoraggio dei risultati ottenuti con tali finanziamenti;
6 – Incentivare la diffusione e il riconoscimento di quelle pratiche (come le residenze) che il nostro teatro sta già attuando da tempo;
7 – Avvicinare tra loro i territori e le loro specifiche esperienze;
8 – Redigere un codice deontologico degli operatori italiani che garantisca alle giovani compagnie il rispetto di alcuni parametri minimi sotto i quali non è dignitoso che gli operatori facciano proposte di ospitalità.
A partire da settembre 2009, un gruppo ristretto di operatori e compagnie lavorerà volontariamente su questo materiale per formulare proposte concrete, specifiche e approfondite, relative alle modalità di formazione e ai futuri compiti di un organismo come quello che si sta immaginando. Durante l’anno, queste proposte verranno portate a conoscenza di tutti gli operatori presenti a Sansepolcro e di quelli che vorranno condividere questo percorso. L’obiettivo è la convocazione di un nuovo incontro generale dove si costituisca questo nuovo soggetto, nella forma che sarà ritenuta giusta ai più. Un progetto così ambizioso – si è detto –, tante volte ipotizzato, ma mai realizzato, potrà avere una qualche possibilità di successo solo se il percorso di avvicinamento e di fondazione saprà essere plurale e condiviso.
Sansepolcro, 31 luglio 2009