L’Alta Valle del Tevere Toscana e Umbra è una delle tante periferie di questo Paese, e proprio per questo si candida a Capitale Italiana della Cultura 2026.
La proposta è inter-regionale e inter-istituzionale: infatti, l’Alta Valle del Tevere è una vallata che costituisce un unicum geografico, a cavallo tra due regioni, l’Umbria e la Toscana, con oltre 100.000 residenti, abitanti in 15 Comuni. Questo territorio è uno dei segreti culturali e turistici meglio conservati della Toscana e dell’Umbria, due regioni altrimenti molto note e percorse dal turismo di massa.
Il progetto si candida a rappresentare quei territori meno presenti all’attenzione mediatica, ma ricchi di antiche culture e aperti all’innovazione e al futuro.
L’Alta Valle del Tevere Toscana e Umbra ha una lunga tradizione e un intenso presente di ininterrotto dialogo con la bellezza e la conoscenza:
qui è nato e ha vissuto Piero della Francesca, che ha lasciato tra Sansepolcro e Monterchi alcuni dei suoi capolavori; sempre partendo da Sansepolcro, Luca Pacioli ha esplorato i legami tra matematica teorica e matematica applicata, fondando la ragioneria; a Caprese è nato Michelangelo Buonarroti; a Città di Castello Raffaello ha aperto la sua prima bottega; a Sansepolcro si tiene ininterrottamente da almeno 5 secoli uno dei pali storici più antichi d’Italia; a Città di Castello Maria Montessori ha sperimentato per la prima volta il suo celebre metodo in ambito scolastico; la medesima città ha dato i natali ad Alberto Burri e ne conserva la collezione di opere più ampia e importante al mondo; a Pieve Santo Stefano ha sede l’Archivio Diaristico Nazionale, tra Sansepolcro e Umbertide ci sono due degli spazi contemporanei di residenza per artisti più significativi d’ Europa, uno dei quali ospita anche un festival di arti performative di valenza internazionale; Anghiari e Montone sono bandiera arancione del Touring Club Italiano ed entrambi, insieme a Citerna, sono inseriti tra “I borghi più belli d’Italia”; sul versante imprenditoriale, il territorio ospita realtà leader a livello mondiale nel campo della produzione di fibre ottiche, così come dei prodotti di erboristeria.
TITOLO DELLA CANDIDATURA
il Cantico delle Culture
Soprattutto, l’Alta Valle del Tevere è un luogo pervaso dalla spiritualità francescana e conserva tutti gli antichi tracciati medievali percorsi dal Santo Patrono d’Italia, che sono oggetto, in anni recenti, di un percorso di riscoperta che ne sta facendo l’alternativa italiana al celebre Cammino di Santiago.
E proprio nel 2026 ricorrono gli 800 anni dalla morte di Francesco d’Assisi, Santo dell’umiltà e dell’amore per la natura. Infatti, il progetto di candidatura dell’Alta Valle del Tevere Toscana e Umbra a Capitale della Cultura 2026 si intitola “Il Cantico delle Culture” e richiama la più celebre delle opere di San Francesco, “Il Cantico delle Creature”, un’opera che è insieme poesia, preghiera e lode alla vita. L’obiettivo di questo progetto culturale è celebrare il Cantico come opportunità di luce, di felicità, di ricerca della bellezza, di ironia, come impegno a testimoniare l’amore per la vita, come volontà di creare in Terra un’immagine di Paradiso.
Siamo entusiasti di condividere con voi il Dossier di presentazione di 64 pagine che il nostro Comitato Promotore ha elaborato con dedizione e passione per sostenere la candidatura dell’Alta Valle del Tevere a Capitale Italiana della Cultura 2026.
Il coordinamento della candidatura e del dossier è stato effettuato dal Dr. Luca Ricci, direttore generale e artistico di CapoTrave/Kilowatt e manager culturale con esperienza internazionale.
Sono on line le pagine Facebook e Instagram dedicate alla candidatura dell’Alta Valle del Tevere a Città Italiana della Cultura 2026!
Seguite le pagine e accompagnateci in questo viaggio attraverso il nostro territorio, capace di pensarsi unito e di trovare elementi di coinvolgimento e pianificazione comune.
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