QUESTA FERVIDA PAZIENZA
I mesi passati hanno richiesto a tutti noi di saper aspettare, più di quanto pensavamo di essere capaci a sopportare e sostenere. Il mondo dello spettacolo, come e forse più di altri, ha pazientato dieci mesi prima di vedere riaperti al pubblico i propri spazi di lavoro. In questo tempo, i lavoratori non sono stati fermi: hanno scritto testi, immaginato coreografie, preparato progetti, hanno fatto le prove in videoconferenza e qualche volta in presenza, negli spazi di residenza dove era consentito farlo. Se tutto questo agire poco percepibile all’esterno non ci fosse stato, non sarebbero esistite l’edizione 2020 del nostro festival, e ancora meno questa del 2021. Il nostro caso vale solo come simbolo di tanti professionisti e realtà simili alla nostra che in questo periodo hanno reso la loro attesa piena di creatività. Tutto ciò accadeva nonostante le condizioni precarie del nostro lavoro, le alternative che molti si sono dovuti inventare per campare, i sussidi che non sono arrivati a tutti; soprattutto accadeva malgrado la rassegnazione intorno a noi, dove morte, malattia, solitudine, disoccupazione, isolamento, paura, hanno scandito la vita di ognuno, rendendo la creazione ancora più difficile del solito. Questa edizione vuole celebrare la fervida pazienza di artisti, tecnici, organizzatori, amministrativi, addetti alla comunicazione, volontari e anche spettatori, che hanno tenuto vivi il teatro, la danza, il circo e la musica, proprio quando sembrava impossibile. Pazientare è resistere e la resistenza è un atto di speranza.